Oliveto sorge a breve distanza da Monteveglio, in posizione panoramica su una collina. Nell'anno 776 l'abitato di Oliveto, allora chiamato Casale Sociorum, fu donato dai duchi longobardi all'abbazia di Nonantola che lo comprese nel suo feudo fino al a quando, nel 1131, gli olivetani si resero indipendenti, costituendo un libero comune (che sopravvisse per circa un secolo, passando poi liberamente al comune di Bologna).
Nel 1803 i francesi di Napoleone, che avevano invaso la regione, soppressero il comune di Oliveto passandone il territorio sotto il comune di Monteveglio. A partire dal X secolo il borgo prese il nome con cui lo conosciamo tutt'oggi, derivato dal nome della collina (Monte Oliveto) ispirato dalla vegetazione caratteristica del luogo costituita da olivi.
Della storica Oliveto sono rimasti alcuni antichi monumenti. Tra questi, ad esempio, una grande costruzione medioevale chiamata la Casa Grande dell'Ebreo (costruita nel 1410 da Salomon Mathasia e sede della comunità ebraica nonché la prima banca di tutta la zona) e la Bronzina (che nel 1527 fu l'albergo dei Grandi di Spagna e successivamente fu anche lazzaretto e poi fonderia di bronzo attorno al 1775).
Nel borgo un tempo si svolgeva annualmente, in marzo, la "Festa della Saracca". Festa d'ispirazione spagnola, ereditata al tempo del loro passaggio nel 1527. Oggetto di questa festa è il "Funerale della Saracca", cioè della sardina che viene sepolta ai piedi di una croce di legno: questo gesto simboleggia la volontà di sfuggire alle proprie miserie ("seppellendole") e al digiuno.
Oliveto è anche una delle tappe della Via dei Brentatori, il cammino che da Bologna raggiunge Bazzano attraversando la Valsamoggia lungo gli antichi sentieri percorsi dai portatori di uva e vino.
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Oliveto
40050 Monteveglio


