Panico è situato tra il torrente Sàvena e il Reno, fu la sede di un "castrum" della potente famiglia dei conti Panico intorno all'anno 1000 circa. Questo luogo si oppose fortemente a Bologna, soprattutto attraverso l'azione del conte Ugolino, che sostenne l'influenza viscontea sull'Appennino. L'antico castello non è più presente, tranne che per due bassorilievi conservati presso il museo di Marzabotto.
La Pieve di Panico, dedicata a San Lorenzo Martire, mostra in modo evidente la sua struttura romanica con una splendida abside semicircolare, decorazioni e capitelli di ottima fattura.
Questo edificio è ciò che resta dell'antica presenza dei conti Panico. Viene citata per la prima volta a metà del secolo XI, ma le sue origini sono probabilmente molto più antiche. Sorse a poca distanza dal castello dei conti Panico che sorgeva sulla collina al centro del fiume nel versante opposto. Le due sponde del Reno furono collegate, fin dai secoli del Medioevo, da un ponte custodito da un "portiere".
La Pieve, dopo i restauri del Novecento, ha riacquistato i caratteri romanici della costruzione del sec.XII. La facciata, in parte rimaneggiata, presenta un occhio originale e due decorazioni a rombi realizzate in pietra.
L'interno è a tre navate separate da pilastri e colonne, con le pareti in pietra in opus quadratum, ha un carattere austero e presenta vari elementi decorativi originali come l'orante della facciata interna ed alcuni capitelli. I plutei del presbiterio sopraelevato, come la lunetta esterna della porta maggiore, sono frutto dei rifacimenti novecenteschi. Bellissima l'abside semicircolare con tre monofore: quella centrale è splendidamente decorata all'interno.
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Panico e la Pieve di San Lorenzo Martire
Via Lama di Reno 10/2
40043 Marzabotto