Monte delle Formiche

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Gli incanti della natura in Val di Zena

Pubblicato il 13 dicembre 2023

Mouseo dei Botroidi

C’è una valle nell’Appennino bolognese dove la natura sembra aver voluto regalare al visitatore testimonianze di rara bellezza e singolarità del suo continuo fluire e mutare. E’ la Val di Zena, terra di acque, miti, fenomeni naturali e affascinanti scoperte che esaltarono anche il genio del grande speleologo e paleontologo Luigi Fantini.


Museo dei Botroidi

roprio con una testimonianza del prezioso lavoro di Fantini si apre l’itinerario con la prima tappa al Museo di Botroidi.

L’edificio sorge in località Tazzola, nel comune di Pianoro: un antico borgo risalente al 1100, lungo lo splendido sentiero che collega il Castello di Zena al Monte delle formiche.

Restaurato in terra cruda, il Museo ospita un’ampia collezione di botroidi, gli affascinanti sassi dall’aspetto antropomorfo o di animali raccolti dal pioniere della speleologia agli inizi del 1900 lungo il fiume Zena. Sassi formatisi nelle antichissime sabbie gialle che due milioni di anni costituivano la spiaggia del mare, giunti fino a noi.


La Balena della Val di Zena

A pochi chilometri dal Museo con una piccola deviazione si raggiunge la località Gorgognano dove nel 1965, un contadino che lavorava un campo trovò, incredibilmente, i resti di una balena lunga circa 9 metri risalente al Pliocene (tra i 2 e i 5 milioni di anni fa) andata a spiaggiarsi sul bagnasciuga di quello che era il Bacino Intrappenninico.

Lo straordinario evento è ricordato sul luogo del ritrovamento da un suggestivo monumento alla balena realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. I resti fossili dell’antico cetaceo sono, invece, conservati e visibili al “Museo Giovanni Capellini” di Bologna.


Il Castello di Zena

Ritornando sulla viabilità principale (lungo la via Zena) è possibile ammirare (purtroppo solo dall’esterno) il Castello di Zena, edificato alle falde del Monte delle formiche, le cui origini si perdono negli ultimi secoli precedenti l’anno 1000.

Secondo le informazioni disponibili, in epoca Matildica Zena era un significativo borgo fortificato, funzione testimoniata dai resti delle torri e dalla sala d’armi, e nei secoli successivi divenne dimora di importanti famiglie bolognesi.

In epoche più recenti, l’edificio ha conosciuto periodi di decadenza e interventi di ristrutturazione e ammodernamento che ne hanno mutato profondamente l’aspetto. Persistono, comunque, al suo cospetto, una sensazione di dignitosa bellezza e un certo alone di mistero.


Il Monte delle formiche e la pieve di Santa Maria di Zena

La pieve di Santa Maria di Zena è una delle più antiche del bolognese ed è anche conosciuta con la denominazione popolare di Santuario del Monte delle formiche. Considerato uno dei luoghi più caratteristici del culto mariano, secondo notizie storiche sorge dove sin dal 1078 era presente una chiesa cristiana, edificata probabilmente su un sito consacrato a divinità pagane.

La chiesa attuale (ricostruita nella metà del secolo scorso a seguito dei danni subiti nell’ultima guerra) con il grande porticato e il campanile originale risalente al 1727, è anche nota per l’affascinante e misterioso fenomeno naturale che, da tempi remoti, ogni anno nei primi giorni di settembre, vede giungere sulla vetta del monte sciami di formiche alate per il loro volo nuziale che, una volta accoppiatesi, vanno a morire a centinaia di migliaia nella zona del santuario.

Uno spettacolo di grande fascino cui si accompagnano riti di natura religiosa ancora oggi molto sentiti e seguiti

Durata: 24 ore

Interesse. Arte & Cultura

Target: Famiglia