Lungo la secolare strada della Futa, risalendo le colline a sud di Bologna, è situato l’abitato di Pianoro; tappa obbligata per arrivare a Firenze attraversando l’Appennino.
I suoi dintorni costituiscono un’area di grande importanza storica e naturalistica, trovandosi nelle aree del Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. A poca distanza dal Comune svetta il Monte delle Formiche. Questo luogo è noto per un curioso fenomeno naturale che si verifica da secoli una volta all'anno verso settembre: la migrazione di una varietà di formiche alate che raggiungono la sommità del colle fin dentro il Santuario di S. Maria di Zena e lì vi muoiono. Questo spettacolo naturale attira gli appassionati di entomologia e gli amanti della natura.
In direzione del Monte delle Formiche, si trova il Castello di Zena, che un tempo apparteneva alla Contessa di Canossa. Questo edificio di origini medievali presenta oggi elementi del XIV e XVII secolo e, nonostante lo stato di degrado attuale, le rovine mantengono ancora vivo il fascino di un’epoca lontana. Nelle vicinanze del castello si trova anche la Torre dell'Erede, risalente al XIV secolo, che serviva come vedetta, a controllo del territorio.
È consigliata una visita alla chiesa di San Giacomo Maggiore, che è stata ristrutturata nel Settecento e unita ad un ospitale per i pellegrini, di cui si ha notizia fin dal XII secolo. All'interno della chiesa si segnala la pala d'altare della scuola del Francia.
In località Pianoro Vecchio si trova la Torre Lùpari, un pregevole esempio dell'arte dei Maestri comacini, successivamente inglobata in un edificio quattrocentesco a doppio loggiato.
Proseguendo lungo la strada della Futa, il borgo di Livergnano è noto per le sue case incastonate nella roccia, con le facciate che sporgono. Questo fu luogo di violenti scontri durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale: l’abitato e le sue zone limitrofe facevano parte della Linea Gotica, il fronte di combattimento che vedeva contrapposti partigiani e truppe alleate contro l’esercito nazista. Proprio qui a Livergnano, ricavato in una delle grotte utilizzate come rifugio antiaereo, si trova il Museo WinterLine, che raccoglie oggetti e reperti del periodo bellico.
Nella località Tazzola si trova invece il particolarissimo Museo dei Botroidi. L’eccezionale esposizione conserva al suo interno un’importante raccolta dei caratteristici “botroidi”: pietre antropomorfe di arenaria, raccolti dal pioniere della speleologia bolognese Luigi Fantini agli inizi del 1900 lungo il fiume Zena. Il museo è totalmente tattile: non ci sono vetrine e i visitatori sono invitati a toccare i sassi, in modo da proporre a tutti una vera e propria "geologia a portata di mano".
Municipio
Piazza dei Martiri 1, 40065 Pianoro (BO)
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