Il
Museo Civico Archeologico "Luigi Fantini", inaugurato l'8 luglio 2000 e intitolato alla memoria dell'illustre pioniere delle ricerche sulla preistoria bolognese, trae la sua origine dalla scoperta dell'insediamento preromano di
Monte Bibele nei pressi di Monterenzio. I primi rinvenimenti si ebbero durante la seconda guerra mondiale quando un reparto di truppe tedesche, attestato in uno dei punti forti della Linea Gotica, intercettò alcuni scheletri risultati in seguito pertinenti al sepolcreto della comunità vissuta a
Monte Bibele fra la metà del IV e gli inizi del II sec. a.C.
Il museo documenta la storia del popolamento delle Valli dell'Idice e dello Zena ed espone i materiali che, a partire dagli anni ottanta, sono stati recuperati nelle campagne di scavo dell'insediamento etrusco-celtico di Monte Bibele.
L'esposizione, che conserva la più completa raccolta di materiali celtici della regione e una delle più importanti in Italia, è arricchita dalla ricostruzione al vero dell'impalcato ligneo di una casa dell'abitato di Pianella di Monte Savino, arredata con oggetti autentici o riproduzioni che consentono di illustrare molti aspetti della vita quotidiana del villaggio.
Il museo, nato dalla stretta collaborazione tra il comune di Monterenzio e gli archeologi dell'Università degli Studi di Bologna, ospita laboratori di ricerca e didattica museografica del Dipartimento di Archeologia fra cui un'aula appositamente attrezzata per la didattica alle scuole.
Il Museo è gestito dall'Associazione Arc.a Monte Bibele a.p.s., la quale mission è sostenere la difesa del patrimonio storico archeologico dell'Appennino Bologna.