Valsamoggia

Dall’unione dei territori di Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno nasce il Comune di Valsamoggia, immerso nelle dolci colline emiliane a due passi dal confine modenese.

Il Parco Regionale dell'Abbazia di Monteveglio è uno dei luoghi più rappresentativi del territorio: un'area protetta di notevole bellezza dove troviamo l’antico centro abitato medievale, dominato dalla storica abbazia del XII secolo e attraversato da antichi cammini, lunghi sentieri e vie di pellegrinaggio come la Piccola Cassia. Durante le passeggiate nel parco, è possibile ammirare la spettacolare morfologia dei calanchi, formazioni geologiche che solcano i versanti del Parco Regionale.

A Bazzano invece troviamo la Rocca dei Bentivoglio, un'imponente struttura che domina il paese dall'alto della collina, originariamente costruita per volere di Matilde di Canossa. La sua forma attuale risale al 1473 quando divenne una delle meraviglie della famiglia Bentivoglio, i signori di Bologna dell’epoca. All'interno della rocca si possono visitare le antiche sale, tra cui la Sala dei Giganti, che presenta una straordinaria partitura architettonica con colonne che incorniciano il paesaggio, la Sala del Camino e la suggestiva Sala dei Ghepardi. Il primo piano della rocca ospita il Museo Archeologico “A. Crespellani”, che comprende una sezione con materiali dell’età del bronzo e del ferro delle necropoli bazzanesi. La campagna circostante è celebre per la produzione della ciliegia e dell'uva saslà, presidio Slow Food, da cui si produce il vino Chasselas. Adiacente alla Rocca si trova la chiesa di San Francesco, restaurata nel XVIII secolo.

Il borgo fortificato di Castello di Serravalle è intriso di storia e conserva ancora oggi tutto il suo fascino. L'antica fortificazione che dà il nome al paese sorge sulle alture che circondano l’area. Nel centro si trova la torre, che svetta sopra il palazzo signorile costruito interamente in cotto, con forme tipicamente settecentesche.

Il territorio di Crespellano è stato abitato fin da epoche preistoriche, come testimoniano i reperti terramaricoli e del Paleolitico rinvenuti a partire dal XVII secolo da Giovanni Gozzadini. Il paese è situato su un terreno, il Fundum Crispinianum, che il generale romano Crispino ricevette come premio al termine della sua carriera militare. Un’altra testimonianza dell’epoca romana è la presenza delle due vie consolari, la via Emilia e la via Claudia, principali collegamenti tra Bologna e Modena. Nel Seicento, Crespellano divenne il luogo in cui le principali famiglie senatorie di Bologna costruirono eleganti ville che furono le loro residenze di campagna.

Tappa obbligata per gli amanti della gastronomia di alta qualità, Savigno è rinomato per il tartufo e in generale per la sua eccellente cucina emiliana basata sulla grande qualità dei prodotti locali.

Spesso definita la "Città del Tartufo", Savigno è considerata la "Capitale regionale del Tartufo Bianco Prezioso dei Colli Bolognesi". Basti pensare che su una popolazione di 2.500 abitanti, ben 130 sono tartufai alla ricerca del prezioso prodotto che finisce sulle tavole dei ristoranti e nei negozi di enogastronomia. La Tartufesta (Tartòfla) è l’occasione giusta per assaggiare il gustoso tartufo, un festival tutto dedicato a celebrare il saporito prodotto del bosco! Ma non è solo la gastronomia a rendere Savigno interessante. Nel centro del paese, in particolare nella piazza, si trova la piccola ma affascinante chiesa di San Matteo, costruita in un punto in cui fin dal XVIII secolo esisteva un oratorio dedicato a San Matteo del Mercato di Savigno, quando il paese era chiamato con questo nome. Di fronte alla chiesa si può ammirare l’obelisco in ricordo dei moti del 1843, quando i patrioti al seguito di Mazzini si ribellarono al dominio del Papato.

Nelle vicinanze di Savigno, il nucleo di Vénola offre una serie di case-torri costruite tra il XVI e il XVII secolo, con un'architettura unica nel suo genere.